Teatri di figura

La poesia di burattini e marionette fra tradizione e sperimentazione

a cura di Simona Brunetti, Nicola Pasqualicchio

Collana Visioni teatrali, n. 2
ISBN 9788874703371

2014

pp. 170 (con ill. B/N e 16 pp. a colori)

Quando l’attore vivo s’arresta, entra in scena il fantoccio di legno a costruire, dal nulla, un mondo nuovissimo, magico caleidoscopio di gesti, nella libertà più tesa.

PROFILO DELL’OPERA

Nel dedicare un convegno ai Teatri di figura (Verona, 22-24 novembre 2012) siamo stati mossi in particolare dal desiderio di approfondire alcune tematiche: il rapporto fra tradizione e innovazione, le relazioni del teatro di figura con altri linguaggi artistici, l’incidenza dell’idea di marionetta sulla concezione dei personaggi di certa drammaturgia primonovecentesca come sulla nuova figura di performer auspicata dai riteatralizzatori e dalle avanguardie. Accanto a interventi che testimoniassero la persistente vitalità artistica nella contemporaneità del teatro di figura nelle sue modalità “all’antica”, dunque, si sono cercati contributi che, aprendo a dimensioni etiche ed estetiche di straordinario fascino e novità, evidenziassero anche la pluralità linguistica propria del teatro di figura del secondo Novecento. Raccogliendo tali riflessioni per la stampa è nato un testo che, nell’indagare l’ideale contemporaneo di un “marionettismo” integrale – cioè di un teatro puro e perfetto perché affidato al protagonismo di simulacri mobili e congegni meccanici (o di performer che sappiano farsene il vivente corrispettivo) –, si propone di instillare interesse e, perché no, un po’ d’amore, per il mondo meraviglioso degli attori di pezza, di legno e d’ombra.

CURATORI

Simona Brunetti è ricercatore di Discipline dello Spettacolo presso l’Università di Verona. Si occupa principalmente di teatro ottocentesco italiano e francese. Accanto a due monografie dedicate alla fortuna scenica in Italia della Signora dalle Camelie (2004 e 2008), ha pubblicato diversi saggi e un volume sul rapporto tra scrittura drammaturgica e prassi attorica nel XIX secolo (Autori, attori, adattatori, 2008); ha collaborato inoltre all’edizione complanare di Angelo, tyran de Padoue di Victor Hugo (2012), a cura di Elena Randi. I suoi studi più recenti ruotano attorno all’analisi di copioni e libere trasposizioni tra il XVII e il XIX secolo.
Nicola Pasqualicchio è ricercatore di Discipline dello Spettacolo presso l’Università di Verona. I suoi interessi scientifici riguardano principalmente le teorie ed estetiche del teatro nel Novecento, con particolare attenzione ad Artaud, e la drammaturgia dello stesso secolo: in tale ambito ha pubblicato una monografia su Beckett (Il sarto gnostico, 2006) e saggi su Pirandello, Savinio, Genet, Fo. Le ricerche più recenti riguardano la presenza del fantastico nel teatro dell’Ottocento e del Novecento: su tale tematica ha pubblicato vari saggi e ha curato il volume La meraviglia e la paura. Il fantastico nel teatro europeo (1750-1950), 2013.


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