Teatro

Solitudine, mestiere e rivolta

di Eugenio Barba

Collana Visioni teatrali, n. 3
ISBN 978-88-7470-378-4

2014; I rist. 2018; II rist. 2020; III rist. 2021

pp. 320 (con immagini b/n)

Dopo cinquant’anni dalla fondazione dell’Odin Teatret.
«Credo che se continuo a far teatro è perché i miei piedi non si sono ancora stancati» (E. Barba).

PROFILO DELL’OPERA

Preparando undici anni dopo una nuova edizione di Aldilà delle isole galleggianti, Eugenio Barba ha cominciato a eliminare materiali per sostituirli con nuovi scritti e aggiungervi altri pezzi ritrovati, finché un giorno s’è accorto di avere tra le mani un nuovo libro che rivisita la storia sua e del suo gruppo: il riepilogo appassionato di una vita in teatro e nel teatro della vita, concepito come un viaggio nel mondo per cercarne la necessità. Non a caso questo volume si chiama Teatro e ha per sottotitolo solitudine, mestiere e rivolta. È allo stesso tempo una zigzagante autobiografia, una storia pluridecennale della scena e dell’uomo al di fuori della scena, un manuale di lavoro e uno studio sulla dialettica di gruppo, pieno di folgoranti visioni creative. Barba, da cinquant’anni regista, teorico e animatore dell’Odin Teatret, ripercorre qui le tappe fondamentali della sua pratica teatrale: la frattura originaria con la tradizione, l’importanza del laboratorio e del training, i viaggi e i baratti nel Sud del mondo, il Terzo Teatro come ricerca di senso oltre ogni etichetta, la testimonianza dei maestri, rivoluzionari della scena o apprendisti della vita, la trasmissione dell’eredità.

AUTORE

Eugenio Barba nasce nel 1936 a Gallipoli. Nel 1954 emigra in Norvegia dove fal’operaio e il marinaio. Dal 1960 al 1964 studia teatro in Polonia, per tre anni, con Jerzy Grotowski. Nel 1963, dopo un viaggio in India, pubblica un saggio sul Kathakali, forma di teatro mai studiata prima in Occidente. Nell’ottobre del 1964 fonda a Oslo l’Odin Teatret. Due anni dopo, con il suo teatro emigra in Danimarca, nella piccola città di Holstebro. In cinquant’anni di attività, l’Odin Teatret ed Eugenio Barba sono divenuti una leggenda del teatro contemporaneo: creano un proprio modo di trasmettere le proprie esperienze artistiche sia con un’intensa attività di seminari e stage, sia pubblicando libri e documenti filmati. Nel 1979 Eugenio Barba fonda l’ISTA, Inter- national School of Theatre Anthropology, e nel 2002 il Centre for Theatre Laboratory Studies in collaborazione con l’Università di Aarhus. Al cuore di questa imponente attività culturale, a darle il senso e il valore d’una indipendente e originale tradizione teatrale vi è l’incandescenza degli spettacoli che Eugenio Barba ha creato con il suo piccolo gruppo di attori e con l’ensemble interculturale Theatrum Mundi. Barba è nel consiglio di redazione di numerose riviste internazionali, tra cui «TDR - The Drama Review», «Performance Research», «New Theatre Quarterly» e «Teatro e Storia». Fra le sue molte pubblicazioni italiane: Il Brecht dell’Odin (Milano 1981), La canoa di carta. Trattato di antropologia teatrale (Bologna 1993), La terra di ceneri e diamanti. Il mio apprendistato in Polonia (Milano 2004), L’arte segreta dell’attore (in collaborazione con Nicola Savarese; Bari 2011) e La conquista della differenza (Roma 2012).


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