PROFILO DELL’OPERA
Introducendo, a metà degli anni Trenta, alcune carte pirandelliane inedite, Alvaro fa entrare il lettore nell’officina del grande scrittore siciliano: «[…] forse da una diecina d’anni, ha smesso di scrivere a mano, anche nei suoi appunti; scrive a macchina, con un dito, strappando e ricominciando il foglio a ogni cancellatura per vederselo nitido davanti. Così è composta la sua opera recente». Così, si potrebbe aggiungere, nascono le sue ultime novelle. Ne fa fede il materiale d’archivio che in questo volume si presenta in gran parte per la prima volta: un cospicuo gruppo di dattiloscritti con correzioni autografe che permette di ricostruire, nella sua ricchezza di varianti, una fase redazionale anteriore alle stampe. Su questa base documentaria si offre un ampio risarcimento filologico, ma anche ermeneutico, a testi ingiustamente rimasti indietro rispetto alla fama del romanziere e soprattutto del drammaturgo. Anche il trionfo del caso, che qui riguarda da vicino la novella come genere ed in particolare la narrativa breve dell’ultimo Pirandello, si mostra capace di innescare un rapporto di feconda sinergia tra filologia e critica.
L’AUTORE
Ivan Pupo insegna Letteratura italiana moderna e contemporanea e Critica letteraria presso il Dipartimento di studi umanistici dell’Università della Calabria. Come pirandellista ha pubblicato numerosi lavori, tra cui Interviste a Pirandello (Rubbettino, 2002); Un frutto bacato (Bulzoni, 2002); Luigi Pirandello (Le Monnier, 2012); Crimini familiari e scena teatrale. Ibsen, Pirandello, De Filippo (Liguori, 2015). Con Edizioni di Pagina ha curato Pirandello fra metateatro e mostri familiari (2017). Ha collaborato e collabora alle principali riviste pirandelliane: «Rivista di studi pirandelliani»; «Angelo di fuoco»; «Pirandelliana». Fa parte del comitato scientifico del «Castello di Elsinore». Partecipa ai lavori dell’Edizione Nazionale dell’Opera Omnia dello scrittore agrigentino.
MATERIALI