Archivio di etnografia
1/2023
Collana Archivio di Etnografia
ISBN 9791256090327
2024
pp. 204
Rivista del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo (DiCEM) dell’Università degli Studi della Basilicata.
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• Italia: € 26,00
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ISSN 1826-9125
CONTENUTI DEL N. 1/2023
Il fascicolo monografico 1-2023 di «Archivio di Etnografia» è dedicato alle ricerche in corso del progetto PRIN 2020 “Abitare i margini, oggi. Etnografie di paesi in Italia”, di cui è P.I. Daniele Parbuono e che vede coinvolte unità di ricerca delle Università di Perugia, della Basilicata, di Torino, di Siena e della Sapienza Università di Roma. Il volume si apre con una introduzione dei due curatori, Daniele Parbuono ed Elisa Rondini. Seguono un contributo di Ferdinando Amato e Daniele Parbuono, che riflette sul senso del pescare oggi al Lago Trasimeno, considerando il complesso intreccio degli aspetti individuali e collettivi e valutando le conseguenze di pratiche quotidiane e stagionali sulle dinamiche ambientali. L’articolo di Beatrice Barlozzari e Massimiliano Minelli guarda all’oggetto “Lago Trasimeno”, circoscritto dalle narrazioni degli interlocutori, nella sua costante mutevolezza, facendo leva su un approccio sensibile alle dimensioni della materialità e dei significati. A seguire: Daniele Parbuono ed Elisa Rondini raccontano le esperienze di due artigiani attivi nel territorio del Lago Trasimeno, rivelando il potenziale generativo di azioni che si producono ai margini dei vincoli normativi e delle politiche che li definiscono; Roberta Clara Zanini esplora, attraverso una indagine etnografica condotta a Formazza, in Val d’Ossola, le pratiche attraverso cui è interpretata la dimensione dell’abitare in aree che presentano elementi di marginalità sul piano territoriale, sociale, economico. Nicola Martellozzo riflette su persistenze e trasformazioni del paesaggio culturale viticolo a Morgex, in Val d’Aosta, dove le strategie di valorizzazione del Prié Blanc devono fare i conti con la gestione faticosa di un paesaggio storico. Laura Bonato indaga le aree interne delle valli piemontesi di parlata occitana in relazione alla tutela e valorizzazione di un’appartenenza linguistico-territoriale e culturale specifica. Chiudono il fascicolo due articoli: Elisa Rondini propone la ricostruzione di una festa che, tra gli anni Ottanta e i primi anni Duemila, ha fatto parte del calendario festivo degli abitanti di Umbertide, paese umbro situato nell’Alta Valle del Tevere; mentre Marina Berardi presenta alcune riflessioni a partire da una etnografia condotta a Grottole, in provincia di Matera, intorno a movimenti translocali, forme di agire locale e modi in cui i movimenti migratori e turistici determinano dinamiche che si aprono a scenari di recupero del patrimonio culturale.
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